sabato 11 gennaio 2014

Una bulimica al supermercato.

Vedo una ragazza. Aria affannata, viso scarno a tratti color latte e a tratti color del vino bianco. Perdonate la metafora che non è delle migliori, ma un poco come il latte inacidito, andato a male.
Ha venti euro per le mani, e pochi anni sul volto, le gambe magre che formano una ics dietro un paio di jeans stretti color nero sfumato. Si ferma in ogni corsia e prende ogni cosa tra le mani, la guarda, e fa il calcolo di quel che può spendere per comprare più cose che riesce:
Patatine confezione famiglia, kinder bueno white e cereali da 500 gr. Prende in mano qualsiasi cosa e la guarda con occhi sgranati, sbava quasi, la desidera, sembra stia per aprirla e mangiarla lì, nel bel mezzo della corsia.
Dopo una mezz'ora passata lì dentro si decide e va alla cassa: è abile, con poco riesce a prendere molto, sono sicura che nella sua testa si dice che se un giorno sopravviverà a questa cosa e avrà una famiglia, sarà brava ad accontentare tutti risparmiando. Paga, e il mio sguardo si incrocia col suo. Ha degli occhi colmi di tristezza, grandi, parlano quasi... Chiedono di salvarla. Io, quegli occhi, li conosco bene, meglio di chiunque altro, e so bene cosa traspare da essi. Credo non esistano occhi più grandi dei suoi, o di qualsiasi altra ragazza con disturbi simili.
Esce e si dirige nella farmacia lì accanto, è riuscita a farsi avanzare qualcosa, la seguo. Farfuglia qualcosa al telefono, con voce allegra, ma sta fingendo.
"Sì sì, sono alla coop, sto comprando i cereali, tra poco arrivo, c'è un poco di fila...Dopo esci? Ah vabbene dai, ci vediamo domani allora, ciao!"
Lei ha il numerino 70, e aspetta impaziente su di una sedia. All'inizio era in piedi, poi ho visto che ha chiuso gli occhi e si è poggiata su uno scaffale, probabilmente ha avuto un mancamento, e ha deciso di sedersi. Dopo dieci minuti buoni tocca a lei, che pare non riuscire nemmeno tenere in mano la sporta in apparenza leggera dei suoi acquisti, ma pesante come un masso per chi come pasto principale mangia aria.
"Salve, vorrei il...uhm...p-p-pursennid? Mi pare? E il dulcolax"
"Sì, il pursennid"
Sta fingendo. Conosco la recita, la conosco a memoria! Fingere di non sapere il nome, per non destare sospetti. Ora come minimo se ne viene fuori con la storia che sono per...
"Sono 14,55 €. Se sono per una persona che prende un anti concezionale digli che può far contrasto"
"Nono, non si proccupi, sono per mio nonno, non c'è pericolo! Hahaha", e ride, sorride, fingendo.
Mi ha battuta sul tempo.
Le suona il telefono.
"Si scusa arrivo, ho incontrato un mio amico e l'ho accompagnato a casa, poi alla coop c'era della fila, arrivo"
Esce, e cammina a passo svelto. Il volto è pieno d'angoscia. Chissà come può sentirsi. Nessuno si accorge di lei. È come un fantasma...Compra il cibo, e lontano da sguardi indiscreti, si ingozza come nessuno dovrebbe. Poi si inginocchia davanti ad un water e vomita chili di cibo e sensi di colpa. Mangia 20 pasticche di lassativi per pulirsi dentro.
E nessuno s' accorge di niente. Nessuno sa niente. Prende qualche pastiglia per rincoglionirsi e se ne va a letto, sotto miliardi di coperte perché ha troppo freddo, perché non mangia, e se mangia vomita. E questo, ne sono certa, non lo vive ogni tanto, ma ogni giorno...E continua ad essere un fantasma, un enigma per tutti quanti, e non per sua volontà. Ma perché nessuno si sforza di considerare la sua sofferenza, nessuno si sforza di capire che quella ragazza non è asociale, strana o stronza, ma sta solo male. Perché nemmeno la sua famiglia se ne sbatte.
Quella ragazza sono io mezz'ora fa.
Lo dicevo io, che quegli occhi, li conosco.

5 commenti:

  1. Forza, tesoro... Puoi, devi uscirne. Non te lo meriti, anche se so quanto tu non sia d'accordo con me su questo. Forza, forza. Se ne esce,ma fatti aiutare DAVVERO.

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  2. Sei molto poetica .. si sente che cerchi di mettere tutta te stessa nelle parole .. (sono Didone cmq) . Un bacio .

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  3. Ciao...ho letto questo post... se ti va di dare un'occhiata, ti lascio il link del mio sito...
    Un abbraccio.
    S.
    http://bulimia.altervista.org/

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  4. Ciao mi ha colpito molto ciò che hai scritto. Io vivo la tua medesima situazione da un po' di tempo. Mi sento perennemente come uno scultore del proprio corpo mai soddisfatto della sua opera. Mi guardo e mi vedo sempre brutta anche se perdo kg. Ma nessuno se ne accorge anche se magari lo sospettano respingono l'idea perchè pensare di avere una bulimica dentro casa creerebbe un polverone di dimensioni mondiali. Quindi è meglio far finta di nulla. Io non ne parlo con nessuno e la mia unica valvola di sfogo sono i blog in cui il tuo volto non viene riconosciuto da nessuno. é così se hai voglia di fare due chiacchere questa è la mia mail desy304@gmail.com. un bacio

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